Recentemente, il nostro Direttore Clinico, Franco Molteni, ha partecipato ad un importante convegno scientifico organizzato dalla FONDATION GARCHES a Parigi per discutere delle nuove frontiere nel trattamento dell’ictus. Questo è un breve riassunto del dibattito:

✔ C’è una significativa necessità di modelli predittivi per il recupero della funzione dopo un ictus. Questi modelli saranno estremamente importanti per far progredire la ricerca in ambito riabilitativo. Occorre, infatti, valutare se trattamenti riabilitativi innovativi possano modificare le previsioni fatte da questi modelli che si basano sU trattamenti convenzionali.

✔ Uno dei pilastri della riabilitazione è la medicina rigenerativa. Alcuni progetti di ricerca stanno testando metodi futuristici per la somministrazione di cellule rigenerative. Un’ipotesi suggerisce la possibilità di somministrarli attraverso uno spray nasale.

✔ Durante le fasi subacute e croniche post-ictus, l’utilizzo di nuove tecnologie robotiche sarà un altro punto fermo. Questi robot collaborativi saranno in grado di aumentare la neuroplasticità attraverso la neuromodulazione stimolando nuove reti neurali funzionali, influenzando così il Sistema Nervoso Centrale (CNS) sia a livello cerebrale che del midollo spinale, nonché del sistema autonomo.

✔ Nella fase acuta, ovvero entro le prime 2 ore dopo l’ictus, l’obiettivo è quello di preservare quanto più tessuto cerebrale possibile intervenendo nel minor tempo possibile. Mentre, nella fase riabilitativa, l’obiettivo sarà quello di rigenerare il cervello riempiendo il tempo con i trattamenti più efficaci disponibili.