LA NOSTRA STORIA
Villa Beretta nasce nel 1946 come piccolo ospedale generalista guidato dalla Congregazione delle Suore Infermiere dell’Addolorata e nel 1959, a seguito dell’epidemia di polio, si converte in centro di riabilitazione per le persone colpite dalla poliomielite. Da subito si avvia un approccio globale alla persona, integrando attività di fisioterapia, interventi chirurgici funzionali e altrettanta attenzione allo studio e all’avviamento professionale per favorire il reinserimento dei pazienti nella società. Il principio cardine della medicina riabilitativa è già chiaro: non curare solo la disabilità e la malattia, ma la persona nella sua interezza.
A partire dagli anni ‘70, Villa Beretta deve far fronte alla crescente esigenza di cura delle disabilità da lesioni traumatiche o vascolari, oltre che da malattie genetiche del sistema nervoso. Dal 1985 in poi, grazie a scelte rivoluzionarie come la ventilazione meccanica non invasiva domiciliare, l’ospedale contribuisce a innovare e migliorare l’efficacia della cura delle problematiche respiratorie provocate da malattie neuromuscolari quali la distrofia muscolare di Duchenne o la amiotrofia spinale.
Gli anni ‘90 danno il via a importanti partnership e a una decisa evoluzione tecnologica e ingegneristica, che nel 1995 si concretizza con l’istituzione del Centro di Bioingegneria, in collaborazione con il Politecnico di Milano. In contemporanea, grazie al rapporto già consolidato con il primario, dottor Alberto Lissoni, l’Unione Italiana Lotta alle Distrofie Muscolari (UILDM) istituisce borse di studio a favore di medici e ingegneri che lavorano a Villa Beretta. Un ulteriore impulso viene dato dalla neonata Fondazione Telethon, che supporta numerosi progetti scientifici, legati in particolare alla cura delle malattie respiratorie. Nello stesso periodo, l’ospedale riabilitativo avvia un’importante collaborazione con l’Istituto Neurologico C. Besta di Milano, che permette di accedere a nuove modalità di cura attraverso sistemi di neuromodulazione impiantabili quali la pompa al bacloflen intratecale e la stimolazione cerebrale profonda.
Nel 1996 alcuni imprenditori locali tra cui Luigi Agrati, Giovanni Battista Limonta ed Eufrasio Anghileri costituiscono la Fondazione Valduce con l’obiettivo di sostenere e promuovere la ricerca mirata allo sviluppo di nuove tecnologie applicabili alla riabilitazione, in particolare per il recupero delle lesioni del sistema nervoso. Da quel momento e per tutti gli anni a venire, Villa Beretta continuerà a crescere, studiare, innovare e curare grazie al prezioso supporto economico della Fondazione Valduce.
Dal 2004, ispirata dalla missione della Congregazione e guidata dalla direzione clinica del Dottor Franco Molteni, Villa Beretta investe sempre più nella sinergia tra Medicina Riabilitativa e tecnologia. Oggi questa integrazione prende forma in diverse collaborazioni, con il Politecnico di Milano, il Centro Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, l’Istituto di Biorobotica di Pisa e l’Ecole Polytechnique Federale di Losanna, oltre che con numerose startup e industrie farmaceutiche.
Altrettanto significativa è l’attenzione rivolta alla componente di innovazione nello studio della neurofisiologia e della biologia dei sistemi di controllo cognitivo-motorio, che ha permesso di far entrare nella pratica clinica nuove indagini neurofisiologiche e innovativi metodi di diagnostica in ambito biologico, quale l’analisi del microbiota intestinale.
Il Villa Beretta Rehabilitation Research Innovation Institute, l’istituto di ricerca e innovazione dedicato alla Medicina Riabilitativa che affianca e supporta l’attività terapeutica di Villa Beretta, è la naturale evoluzione di questo percorso di evoluzione bio-tech.
Siamo il Presidio di Medicina Riabilitativa dell’Ospedale Valduce
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